Published March 12, 2024, 10:43 a.m.
Il suolo, due facce della stessa medaglia: preziosa risorsa e fattore d’innesco di frane superficiali
PRIN 2022 – Principal Investigator: Prof. Fabio Scarciglia
Il suolo è una risorsa naturale che assicura il cibo per il nostro sostentamento, favorisce la biodiversità, filtra e immagazzina acqua, regola i cambiamenti climatici, costituisce il supporto a numerose attività umane. Il suolo deriva dall’alterazione delle rocce che costituiscono la superficie terrestre e dalla decomposizione di resti vegetali e animali che vi si accumulano. Le sue qualità e il suo stato di salute consentono la vita, garantendo la salute, la sicurezza e la qualità di vita di noi cittadini. Purtroppo il suolo può essere rimosso dall’erosione causata dalle acque di pioggia che scorrono in superficie, e da frane innescate dalla gravità a causa dell’infiltrazione delle stesse acque che lo appesantiscono, rendendolo instabile. Il suolo impiega molto tempo per formarsi attraverso diversi processi che modificano le caratteristiche originarie delle rocce da cui deriva. Si formano così diversi livelli sovrapposti o “orizzonti” di suolo, ciascuno con caratteri diversi dagli altri orizzonti e dalla roccia da cui deriva. Erosione e frane, molto diffuse in Calabria e nel mondo, accentuate dai cambiamenti climatici e dall’impatto dell’uomo sul territorio, spesso compromettono la qualità del suolo e ne riducono i benefici per l’uomo e gli altri organismi viventi.
Il progetto “Soil Shades” studia in che modo le proprietà dei suoli possono innescare frane superficiali. L’alterazione delle rocce da cui deriva il suolo fa sì che queste perdano la loro resistenza, divenendo materiali più fragili che la gravità può far facilmente staccare da pendii, causando spesso danni e talora purtroppo vittime. La maggior parte degli studi svolti sulle frane ha trascurato le proprietà dei suoli coinvolti in tali fenomeni. Questo progetto vuole colmare tale mancanza di conoscenze, studiando le proprietà del suolo a varie profondità in corrispondenza dei diversi orizzonti, analizzandole in campo e in laboratorio con tecniche avanzate utili a far comprendere in quali tipi di suolo e a quale profondità possono avvenire le frane. Questo studio mette insieme per la prima volta numerose metodologie dirette e indirette nel bacino idrografico del Torrente Turbolo (20 km a nord dell’Unical) che per le sue caratteristiche geologico-ambientali è rappresentativo di numerose altre aree geografiche. Mira a proporre un protocollo di studio applicabile in qualsiasi area soggetta a frane superficiali, per prevenirne e mitigarne il rischio, fornendo a presidi territoriali, enti locali e professionisti una metodologia efficace da applicare a tutela della salute e della sicurezza del cittadino. Le attività di ricerca, coordinate da Fabio Scarciglia, professore ordinario di Geografia Fisica e Geomorfologia dell’Università della Calabria (Dip. di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra), coinvolgono, oltre al personale dell’Unical, ricercatori del CNR–IRPI (Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica) di Rende e del Dipartimento di Agraria dell’Università di Napoli Federico II.
Data inizioprogetto 28/09/2023 - Data fine progetto 27/09/2025