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Pubblicata Martedì 12 Marzo 2024 10:59

UniCal in prima fila nella mitigazione del rischio vulcanico nel Mar Tirreno: partito primo progetto vulcanologico high-tech sul vulcano sottomarino Marsili

PRIN NICOTRA

Lo Scorso 12 Ottobre 2023 si è svolta a Bologna la riunione iniziale del progetto “AWARE - Exploring new volcanological perspectives at the Marsili seamount: from magma generation to eruption and implications for the volcanic hazard in Southern Italy” finanziato col bando PRIN 2022, e che vede l’Università della Calabria come coordinatore nazionale e partner del CNR ISMAR di Bologna, dell’Università di Catania e dell’Università di Milano “La Statale”. 

Il progetto sarà focalizzato sul Marsili, uno dei più grandi vulcani sottomarini (o seamount) al mondo, posizionato al centro del Mar Tirreno sud orientale. Esso ha una forma sigmoidale al­lungata per circa 70 km in direzione nord-sud, con una larghezza massima di 30 km ed una altezza di circa 3 km dal fondale dell’omonimo bacino (Fig. 1). La sua cresta è quindi posizionata a poco più di 500 m sotto il livello del mare, e ciò lo rende una struttura vulcanica potenzialmente sorgente di rischio naturale, sia a causa di una possibile eruzione, che per un improvviso collasso di uno dei suoi fianchi in grado di generare tsunami potenzialmente pericolosi per tutta la fascia costiera del Mar Tirreno.

Figura 1 – Modello di batimetria digitale del Mar Tirreno. Il Marsili è posizionato al centro dell’omonimo bacino, nel Tirreno sud-orientale.

 

Benché il Marsili sia una delle strutture vulcanica relativa­mente più investigata e meglio conosciute fra tutti i vul­cani sottomarini del Tirreno e dell’intero Mediterraneo, proprio negli ultimissimi anni varie ricerche hanno per­messo di riconsiderare molti aspetti concernenti la sua natura e soprattutto il suo attuale stato. Fino a non molti anni fa, si riteneva infatti che il Marsili, nato circa 1 milione di anni fa, avesse terminato la sua attività circa 100.000 anni fa. L’analisi di svariati para­metri geologici derivati dall’uso di metodiche comple­mentari ha evidenziato invece che, dato che ha una attività sismica tipica di aree vulcaniche ed idroterma­li, è tutt’ora da considerarsi attivo. Inoltre, sono stati anche individuati due depositi vulcanici (datati utilizzando la tecnica del 14C sui gusci di organismi fossili contenuti nei sedimenti intercalati) che risultano emessi circa 3000 e 5000 anni fa da coni vulcanici posizionati a circa 850 m di profondità sulla parte sommitale dell’edificio. L’ area sommitale del Marsili, inoltre, è ricca di coni vulcanici perfettamente conservati, indizi che testimoniano una loro formazione recente, come individuato in uno studio recentissimo sulla geomorfologia e morfometria quantitativa (inclina­zione dei pendii e loro orientazione) del vulcano che ha individuato anche strutture calderiche potenzialmente sorgenti di nuove fonti di rischio naturale (Fig. 2).

Le informazioni fin qui giunte sul Marsili derivano da alcune campagne oceanografiche svolte alla fine del secolo scorso (MAR98 e TIR2000 rispettivamente nel 1998 e 2000), e che sono riuscite a portare alla luce i primi campioni di roccia di questo vulcano. Ed è proprio su questi campioni, finora analizzati con tecniche standard, che il progetto AWARE si dedicherà.

Figura 2 – Nuovo modello digitale batimetrico del Marsili. Le strutture vulcaniche sono tutte poco erose e quindi relativamente recenti.

 

Il progetto, della durata di due anni e per un totale di quasi 300.000 euro finanziati, ha come obiettivo principale quello di andare ad investigare diversi aspetti del sistema vulcanico Marsili, dalla zona sorgente dei magmi all’architettura del sistema di alimentazione magmatica, fino ad arrivare alla definizione delle dinamiche pre-eruttive di risalita e stazionamento dei magmi e dei gas magmatici coinvolti, con particolare riferimento alle scale temporali dei processi investigati. Per raggiungere gli obiettivi di progetto verranno utilizzati, per la prima volta su questo vulcano sottomarino, degli strumenti di estrema avanguardia nel campo della vulcanologia e della petrologia, in grado di analizzare strutture nell’ordine del nanometro e composizioni isotopiche ad elevatissima accuratezza dei dati. Buona parte delle analisi verranno quindi effettuate presso il Centro di Microscopia e Microanalisi e Laboratorio di Microscopia Elettronica (CM2)

dell’Università della Calabria, centro tra i più avanzati e completi in territorio nazionale dal punto di vista della microscopia elettronica su minerali e rocce.

Il fine ultimo del progetto è quindi quello di ottenere, per la prima volta per il Marsili, dei possibili scenari eruttivi derivanti da una ripresa dell’attività vulcanica. Tali scenari rappresentano la base per la valutazione della pericolosità vulcanica, e quindi per la valutazione e mitigazione del rischio naturale (sia vulcanico che legato a fenomeni secondari, come ad esempio maremoti) da parte degli organismi di Protezione Civile.

Il coordinatore nazionale del progetto AWARE sarà il Dr. Eugenio Nicotra, Ricercatore Vulcanologo under-40 UniCal afferente al Dipartimento di Biologia Ecologia e Scienze della Terra, mentre tre saranno le Unità di Ricerca operative, formate da ricercatori e professori universitari tra i più esperti nei campi di investigazione del progetto: Rosanna De Rosa e Paola Donato per l’UniCal, Michael Marani, Teresa Trua, Nevio Zitellini e Valentina Ferrante per il CNR-ISMAR di Bologna, Marco Viccaro per l’Università di Catania ed Enrico Cannò e Francesca Forni per l’Università di Milano “La Statale” (Fig. 3).

 

 

Figura 3 – Le Unità di Ricerca del progetto AWARE riunite il 12 Ottobre 2023 presso l’ISMAR di Bologna

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